Calce aerea e calce idraulica: caratteristiche e differenze

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La calce è un materiale da costruzione utilizzato già in epoca antichissima per la sua versatilità e le sue proprietà leganti. Nel campo dell’edilizia e del restauro, la calce viene utilizzata in due diverse tipologie: calce aerea e calce idraulica. Sebbene entrambe derivino dalla calcinazione del calcare, presentano caratteristiche e applicazioni diverse che le rendono adatte a scopi specifici. In questo articolo, esploreremo le proprietà distintive della calce aerea e della calce idraulica, mettendo in luce le loro principali differenze.

 

Cos’è la calce aerea e a cosa serve

La calce aerea è un tipo di calce ottenuta dalla calcinazione del calcare puro, o quasi puro, che una volta cotto si trasforma in ossido di calcio (CaO), chiamato anche calce viva. Questa se miscelata con acqua forma idrossido di calcio (Ca(OH)₂), noto anche come calce spenta o calce idrata. Questa tipologia di calce ha la capacità di indurirsi solo con l’aria, da qui la definizione di “calce aerea”. Può essere in pasta (grassello di calce) o in polvere (calce idrata). E’ la tipologia di legante più antico.

Tra gli utilizzi della calce aerea, oltre all’edilizia, vi è quello della conceria, viene infatti utilizzata per la conciatura di pelli, ma anche per trattare le acque che vengono utilizzate nell’industria alimentare, oltre che nell’industria farmaceutica. Ovviamente gli utilizzi della calce aerea in edilizia sono quelli più conosciuti e comuni dato che se ne fa uso fin da epoche remote. Viene impiegata per la produzione di malte, intonaci e finiture. In particolare, tra le finiture, troviamo il marmorino in pasta e il tinteggio a calce.

 

Cos’è la calce idraulica e a cosa serve

La calce idraulica è un tipo di calce che ha la capacità di indurirsi non solo all’aria, come la calce aerea, ma anche in presenza di acqua, da qui la definizione di “calce idraulica”. La calce idraulica può essere naturale se ottenuta dalla cottura di calcare marnoso (che contiene argilla e altri silicati) a una temperatura tra 900 e 1000 °C oppure pozzolanica se ottenuta dalla miscelazione di calce aerea e pozzolane. La calce idraulica pozzolanica venne utilizzata già in epoca fenicio-romana, mentre per quanto riguarda la calce idraulica naturale riferimenti certi sono a partire dal 1400.

Grazie alle sue proprietà meccaniche e alla sua resistenza all’acqua e in ambienti umidi viene utilizzata ampiamente nel campo della bioedilizia e del restauro. Particolarmente apprezzata nei lavori di conservazione degli edifici per le sue caratteristiche chimico-fisiche simili a quelle dei materiali tradizionali utilizzati in passato.

 

Differenze tra calce aerea e calce idraulica

Le principali differenze tra calce aerea e calce idraulica sono la composizione del calcare di partenza e la reazione chimica di presa e indurimento.

La calce aerea infatti proviene dalla cottura di calcari puri ed è costituita prevalentemente da idrossido di calcio. Si indurisce attraverso una reazione con l’anidride carbonica presente nell’aria, formando carbonato di calcio. La calce idraulica deriva dalla cottura di calcari marnosi (calce idraulica naturale) o dalla reazione chimica di calce e pozzolane (calce idraulica pozzolanica) e contiene, oltre all’idrossido di calcio, anche altri composti come silicati e alluminati di calcio. Si indurisce sia per reazione con l’acqua (reazione idraulica) sia con l’anidride carbonica.

La calce aerea facendo presa solo in presenza d’aria, indurisce più lentamente ed è meno resistente rispetto alla calce idraulica che invece indurisce anche sott’acqua o in ambienti umidi; grazie alla sua capacità idraulica offre maggiore resistenza e durabilità.

 

Quando utilizzarle per la bioedilizia e il restauro

La calce è un materiale tradizionale e versatile, essenziale sia nella bioedilizia che nel restauro per le sue proprietà ecologiche, traspiranti e compatibili con le tecniche costruttive tradizionali.

Preferita negli interventi in bioedilizia essendo un materiale naturale e a basso impatto ambientale; per la sua produzione viene infatti impiegata meno energia rispetto al cemento. Inoltre, i materiali a base di calce permettono la traspirazione delle pareti, riducendo problemi di umidità e migliorando il comfort abitativo.

Fondamentale negli interventi di restauro in cui è richiesta la compatibilità storica con le tecniche costruttive e i materiali antichi. La calce inoltre essendo meno rigida del cemento si adatta meglio ai movimenti delle strutture storiche senza causare danni. Oltre a favorire la traspirazione delle murature storiche, l’assenza di sali solubili previene il manifestarsi di dannose forme di degrado.

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