Materiali consigliati da Bioarchitettura

La rivista Bioarchitettura consiglia i nostri materiali


LE MURA DI TALOMONE

Le mille vite della calce

Bioarchitettura N.92 | Maggio 2015

Nel 2012 su incarico della Sopraintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Siena e Grosseto hanno avuto inizio i lavori di consolidamento e restauro delle Mura di Talomone, il possente sistema difensivo dell'omonimo borgo della costa tirrenica. La cinta muraria fu eretta nel Duecento e i lavori di realizzazione furono pressoché contemporanei alla costruzione della rocca nel punto più alto del promontorio su cui sorse l'abitato. Nel corso dei secoli subì diversi danneggiamenti; tra i più gravi quelli dovuti ai bombardamenti nel corso della seconda guerra mondiale. Durante la seconda metà del secolo scorso furono effettuati interventi di recupero dei tratti di mura che si erano conservati. L'ambiente costiero esposto a continue sollecitazioni atmosferiche e marine, richiede elevata attenzione e competenza da parte di chi effettua gli interventi di restauro. L'approccio più efficace in questi casi è quello che unisce antichi saperi e tradizioni artigianali ad innovazione e nuove tecnologie. In questo caso, la scelta dei materiali da impiegare nell'intervento di restauro delle mura, doveva prendere in considerazione il contesto caratterizzato dalla presenza di aerosol marino con esposizione costante delle mura a sali ed umidità. [...]

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CITTÀ E COLORE

Dai gusci d'uova agli intonaci ecologici

Bioarchitettura N.100 | Agosto 2016

Oggi ognuno sa percepire e definire un colore. Pochi, però, sanno veramente valutarne in modo sottile gli infiniti fraseggi che intercorrono fra gradi, toni, accostamenti, pastosità, contrasti, sfumature, velature e tutte quelle caratteristiche pittoriche, che in antico erano comuni a tutti colore che con le tinte avevano dimestichezza. A tal proposito v'è anche da dire che l'accresciuta insensibilità alle gamme più ampie delle tinte murali, che hanno fatto tanto apprezzare i tintori preindustriali, è dovuta proprio ai medesimi tintori del secolo scorso, i quali, sia per ragioni economiche che per incapacità di rifornirsi di terre naturali usate un tempo, hanno preferito usufruire di colori industriali preconfezionati, indebolendo, e talvolta annullando, la propria determinazione e sensibilità alla preparazione delle tinte. Così le nuove mode culturali, spesso appoggiate da fragili indagini storiche, hanno condotto all'uniformità delle tinteggiature murarie di intere città. Sarebbe interessante scoprire quali furono le motivazioni che portarono agli architetti del passato ad un mutamento cromatico così lontano dell'originario. Probabilmente nel Settecento si sentì pesante il passaggio delle malattie sociali. I pestilenziali secoli "della calcina" ricoprirono le mura di palazzi, chiese e ville, di accecante e caustico biancore che ridusse tutto a sovrapposti e scialbi strati di calce spenta, che col tempo si sono carbonatati in irripetibili croste marmoree. Dall'analisi sulla mutazione della sensibilità al colore dei nostri predecessori dell'Ottocento, va aggiunta anche una motivazione strettamente legata al colore delle materie.[...]

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QUANDO LO SCARTO DIVENTA MATERIA PRIMA

L'economia circolare al convegno di Arte Sella

Bioarchitettura N.100 | Maggio 2018

Nell'epoca attuale le materie prima (seconde) rappresentano un'enorme opportunità nell'ambito dello sviluppo sostenibile, in termini di riduzione del consumo di risorse naturali ed implementazione di tecnologie per il riciclo di materiali ed il recupero di energia. Un esempio di questa incredibile convenienza è stato presentato al primo convegno Arte Sella dal titolo "Un'architettura migliore per un territorio migliore", tenutosi martedì 11 settembre 2018 a Borgo Valsugana, in provincia di Trento. Per "materie prime seconde" (MPS) si intendono le materie ottenute dal recupero e/o dal riciclaggio dei rifiuti, processo che dunque si svolge a valle della fase di vendita e consumo dei beni. Alcuni materiali sono recuperati come materie prime seconde da tantissimo tempo, mentre altri, più recentemente riutilizzati, sono: il vetro, la plastica, i materiali edili dismessi, smaltiti e specifici scarti della filiera alimentare mondiale. Rifiuti che entrano prepotentemente nell'economia del riciclo.[...]

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