Gli strati funzionali dell’intonaco
L’intonaco è un composto a base di malta utilizzato per
rivestire pareti in muratura allo stato grezzo realizzate in mattoni forati o
pieni, laterizi o in pietra.
La sua applicazione serve a proteggere le pareti e a
preparare una base liscia e pulita per far sì che sulle pareti interne ed
esterne si possa passare la tinteggiatura e rifinitura.
Gli strati dell’intonaco furono definiti già in epoca
romana: rinzaffo, arriccio e intonachino/stabilitura (li analizzeremo alla fine
dell’articolo).
E ancora oggi l’intonaco è il rivestimento più utilizzato
grazie soprattutto alla sua economicità e facilità di applicazione.
Intonaco a calce
L’intonaco a base di calce, a differenza di quello
cementizio (dall’igroscopicità estremamente bassa), è un ottimo materiale in
grado di evitare la formazione di batteri (muffa) e condensa. Una formulazione semplice,
da preparare in cantiere, rinunciando al cemento e agli additivi sintetici. Gli
intonaci a calce garantiscono inoltre ottime resistenze meccaniche e grande
lavorabilità, nel rispetto della tradizione e della Bioarchitettura.
Gli strati funzionali
dell’intonaco
Vediamo, ora, quali
sono gli strati funzionali dell’intonaco:
- Rinzaffo: svolge
la funzione di supporto, livellatura e regolazione di assorbenza idrica delle
superfici, garantendo l’aderenza del secondo strato. - Arriccio: il
secondo strato ha il compito di rivestimento complanare, tenuta idrica e
resistenza meccanica. Viene applicato meno legante idraulico e acqua rispetto
al primo strato per dare maggior compattezza ed evitare problemi di
fessurazione. - Intonachino/stabilitura:
l’ultimo strato serve per realizzare le finiture finali, che dovranno
essere lisce ed omogenee. Lo strato è costituito da una malta ottenuta con
sabbia a grana fina.
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